DIFFICOLTA’ LISTE CIVICHE

dicembre 6, 2009

pubblicato 17-06-09

Con questo articolo volevamo portare all’attenzione dei cittadini alcune situazioni strane, o se volete peculiari, di queste campagne elettorali. Per brevità, e immagino vostro interesse, vi vorrei raccontare cos’è successo nelle vicine Bologna, e Reggio nell’Emilia.
Cosa accomuna queste due città nella campagna elettorale?
Un trattamento speciale per le liste legate al nome Beppe Grillo, o meglio le Liste civiche a 5 stelle degli amici di Beppe Grillo.
Vorrei partire dalla Costituzione italiana, in particolare l’articolo 51 di Essa:
“Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere ai uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge.”
Un articolo assolutamente condivisibile da tutti noi, ma forse lo avete letto di fretta, vi vorrei far notare queste 4 parole: in condizione di uguaglianza. Tutti uguali! Bellissimo, perfetto, risoluto nella sua semplicità, nell’essere essenziale. Ci vuole uguaglianza nel gareggiare per accedere ai pubblici uffici. A questa mia ennesima ripetizione di questa affermazione già sento che state scalpitando, e che vi siete innervositi, a questo mi starete chiedendo e “dai su dicci quello che devi dire.” Ecco cosa vi voglio dire:
La legge elettorale impone che chi ha già partecipato alla competizione elettorale ed ha già uno scranno può semplicemente ricandidarsi, chi non ha mai partecipato…..e bé, chi non ha mai partecipato a nessuna elezione deve prima raccogliere un determinato numero di firme, altrimenti non può gareggiare nella competizione elettorale. Questo è già un “difetto” della legge elettorale, che a mio modesto parere, devia dal dettame costituzionale, ma ancora siamo nell’ambito di tutti i nuovi che si presentano. Poi accade che sentiamo Beppe Grillo che ci racconta una cosa curiosa, ebbene in un suo video, dove presenta le Liste civiche che portano il suo nome, ci dice:
“Per depistare e farci spendere di più dicono che se ci sono io non è comizio, ma è spettacolo. E’ spettacolo, allora devi spendere molto di più: devi avere i vigili del fuoco, la sicurezza. Allora devo fare comizi che non siano spettacoli. Devo vietare alla gente di ridere o a ridere di nascosto. E’ pazzesco.”
A Reggio Emilia circa ad un mese dalle elezioni arrivano i sondaggi, dove si sondano gli elettori senza citare il nome completo della lista civica Reggio a 5 Stelle-Beppe Grillo “dimenticandosi” chissà perchè il riferimento a BEPPE GRILLO. Strano vengono sempre abbinati a “grillo” e “grillini” ma non nei sondaggi. I fatti. In tre affollatissimi banchetti in mezzo alla gente hanno raccolto oltre 430 firme per presentare la lista (350 numero minimo lo 0.7% fantomatico sarebbero 700 voti). Nel primo giorno oltre 100 persone sono salite in fila in Comune per firmare . Il secondo hanno affollato via Crispi . Gente che passava e spontaneamente firmava.
Ora i casi sono due. O praticamente tutti gli elettori della Lista a 5 Stelle-Beppe Grillo(2/3 circa) si dichiarano pubblicamente e firmano la lista e sono accorsi a tre banchetti, primo ed unico caso al mondo, oppure c’è chi fa i sondaggi a pro-domo di qualcuno. Forse per minare i candidati veramente indipendenti inducendo al falso “voto utile” per i partiti e “giustificando” la “scomparsa” delle liste fuori dal coro in campagna elettorale.
Domanda: è stato citato il nome Lista Civica Reggio 5 Stelle-Beppe Grillo ben citando il nome Beppe Grillo abbinato a Matteo Olivieri ? NO! Perché? Dipende tutto da come si fanno i sondaggi e come si pongono le domande!.
Ora passiamo a Bologna, l’ufficio elettorale aveva nel pomeriggio informalmente accettato la presentazione della lista, alle ore 20 ha rigettato la lista Grillo di Bologna con le seguenti motivazioni “Il simbolo non può essere accettato nei termini in cui è stato presentato perché non c’è l’autorizzazione autenticata del Sig. Beppe Grillo che deleghi la lista ad utilizzare il suo nome, presente nella parte bassa del simbolo (dove era presente la scritta“beppegrillo.it”).”
Con le stesse modalità di presentazione il simbolo è stato accettato in tutti i comuni d’Italia, ma evidentemente a Bologna si è più zelanti. Beppe Grillo è dovuto andare a Bologna e firmare l’autorizzazione all’uso del suo nome. Qui la domanda nasce spontanea: ma per quelli che si candidano avendo nel simbolo Nomi come Berlusconi, Casini ecc. sono stati chiamati codesti personaggi a dare autorizzazione all’uso del loro nome?
“Tutti i cittadini ….possono accedere …… alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza…” bei tempi quelli in cui si scriveva la Costituzione, ma oramai è venuto il tempo per qualcuno di leggerla!